domenica 10 febbraio 2008

RESTAURO E RISTRUTTURAZIONE

Nell'autunno del 2001, il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna, vincitore del concorso d'appalto indetto dal Comune di Milano per la ristrutturazione del Teatro alla Scala, hanno chiesto all'archietetto Mario Botta di occuparsi del progetto esecutivo.I lavori di ristrutturazione e restauro del teatro prevedevano due interventi distinti: un primo con i lavori di restauro conservativo da eseguirsi sulle parti storiche (il corpo della sala del Piermarini, il volume ottocentesco dell'ex ristorante Biffi e le quinte sui fronti stradali lungo via Verdi e via dei Filodrammatici), un secondo intervento con la ricostruzione di tutti i volumi edilizi interni al perimetro dell'isolato urbano. L'immagine che i milanesi hanno ritrovato dopo l'apertura del 7 dicembre 2004, all'interno del teatro, è simile a quella esistente prima dei lavori, poichè sia il restauro sia il rifacimento degl'impianti tecnici e le migliorie acustiche apportate (rifacimento in legno dell'intera platea) non hanno scalfito l'immagine della Scala. Diverso è il discorso per l'edificazione per i nuovi volumi edilizi all'interno dell'isolato, la ristrutturazione architettonica interessa infatti circa 120.000 metri cubi da demolire e 130.000 metri cubi da ricostruire.Il teatro del Piermarini costruito alla fine del 700 ricalca i canoni dell'epoca, con la platea libera, i palchi addobbati e la profondità scenica del palco disegnata per scenografie bidimensionali che scorrevano lateralmente; lo spettacolo, ovviamente, avveniva al lume delle lampade ad olio. Per il Comune di Milano, alla fine del 2001, scadevano le prologhe concesse che chiedevano la chiusura dell'edificio in quanto inagibile per ragioni di sicurezza; oltre alla mancanza di vie di fuga il teatro mostrava anche evidenti limiti per il suo funzionamento.Una ristrutturazione era inevitabile. I lavori hanno interessato oltre alla sala del Piermarini, l'intero sistema teatrale con una nuova torre che fa posto alla macchina scenica sotto il palcoscenico che può inalzare le scene fino a quattro metri, le sale prova per l'orchestra, il balletto e il coro nei livelli sopra il retropalco e oltre un centinaio di camerini, uffici, la mensa, nonchè tutti gli spazzi necessari al funzionamento della macchina teatrale.

RESTAURO CONSERVATIVO
Il criteri con cui si sono svolti i lavori si fonda sull'affermazione che restauro è conservazione, cura dell'esistente. Restaurare è mettere in atto misure che allontanino il degrado dei materiali e sistemino le varie lacune. L'intervento di restauro si svolge in due momenti fondamentali: il primo è di tipo conoscitivo, cioè l'acquisizione di tutte le informazioni sulla storia dell'oggetto e le sue componenti materiche. il secondo è quello operativo, il cantiere, luogo in cui il dato storico e il dato scientifico si intrecciano.
L'obbiettivo è quello di lasciare agli spazzi del teatro la loro connotazione il più possibile originaria, senza sovrapposizione di linguaggi diversi o contemporanei, si vuole far emergere la materia iniziale e con lei lo spirito con cui il teatro era stato costruito.
Nel corso del '900 il pavimento della platea era stato rialzato e ricoperto di moquette rossa, materiale che svolge un ruolo negativo in relazione all'acustica, l'eliminazione di quest'ultima è stata l'occasione per intervenire sulla pavimentazione in legno. Il rifacimento della pavimentazione, il cui strato superficiale è costituito da listoni di rovere naturale, ha interessato anche la porzione dell'atrio d'ingresso e ha consentito di ripristinare le originarie basi in marmo delle colonne.All'interno dei palchi, durante la sostituzione degli ormai logori tessuti che rivestivano pareti e soffitti, è stato ritrovato un tessuto più antico, il disegno è simile ma più raffinato, il colore è rosso ma con una lucentezza diversa legata alla qualità del materiale, si tratta infatti di un damasco in fibre naturali di seta e cotone. Dopo il ritrovamento è seguita la decisione di modificare sia la qualità dei rivestimenti tessili ipotizzati sia il disegno, così per l'interno dei palchi sono stati tessuti 3000 metri lineari di damasco rosso di seta e fibra sintetica resistente al fuoco.
AVORIO, ROSSO e ORO sono i colori della Scala. I modellati dorati che adornano i parapetti dei palchi sono stati accuratamente puliti, liberati dalle polveri, dai chiodi ossidati, dalle porporine annerite che compromettevano la lucentezza e il restauro delle dorature, il ritocco e la ripresa dei pezzi mancanti nelle foglie d'oro, hanno completato le operazioni che hanno riportato la Scala all'antico splendore.

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