Un grande teatro come la Scala di Milano, grande per le sue dimensioni e soprattutto,come pensava Stendhal, grande perchè sa dare il "massimo godimento musicale", è un organismo vivo che muta nel tempo, che si adegua alle nuove esigenze dello spettacolo, che partecipa e per molti aspetti segnala le grandi svolte della cultura,del gusto,della moda. Seguire la storia lungo il corso dei suoi duecentotrent'anni di vita, la storia dell'edificio, degli artefici degli spettacoli, del suo bombardamento nel 1943 e della sua rinascita, fino al restasuro e alla riapertura del 2004, significa non solo entrare nel vivo della storia della città e del nostro paese, ma affacciarsi sul palcoscenico della cultura internazionale. Dagli ultimi splendori dell'Antico Regime, attraverso due guerre mondiali, a un presente così diverso, e pure ancora capace di credere nell'opera in musica, una straordinaria storia di artisti e interpreti, di musica, teatro e balletto, simbolicamente racchiusa tra 2 allestimenti dell'Europa riconosciuta di Antonio Salieri, lo spettacolo che apriva il teatro nel lontano 3 agosto 1778 e che lo ha riaperto, in un ambiente completamente rinnovato, il 7 dicembre 2004.
La scala è l'oasi della storia, della cultura e dell'arte milanese, al suo interno siamo isolati dalla caoticità del presente, permettendoci il lusso di tornare al passato.
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